martedì 17 aprile 2012

Pericoli web

Il pericolo è sostanzialmente un insieme di situazioni, atti, avvenimenti che possono generare dei danni.
Di conseguenza si tratta di "qualcosa" strettamente soggettivo, che dipende dalla capacità dell'individuo di "affrontare" dette situazioni con le contromisure adeguate. Fondamentale il background personale.
Ad esempio la nuotata in mare è di per se stessa pericolosa: se viene preceduta da un corso di nuoto, da una preparazione fisica e mentale i rischi diminuiscono notevolmente (ma quanti si preparano adeguatamente?). Allo stesso modo la sciata in montagna: facilissimo rompersi una gamba.
Ma  a prescindere dall'impegno e dalla preparazione dobbiamo tenere in "considerazione" gli altri!
Questo è l'aspetto fondamentale che voglio sottolineare nel web, e non mi riferisco solo ai malintenzionati in agguato, ma anche a coloro che "progettano il web" sorvolando sul target. Perchè esistono iscritti ai più famosi social network che hanno al massimo 8 - 10 anni? Chi deve controllare? La risposta è semplice: gli adulti, i genitori, i formatori, aiutati da software specifici da installare sui dispositivi multimediali utilizzati dai minori, compresi cellulari.....
Ma questi adulti sono alfabetizzati? E gli adolescenti di oggi saranno in grado di controllare a loro volta i rispettivi figli? Saranno in grado di tenere il passo dell'evoluzione tecnologica?
Urgono delle semplici regole: cambiare la modalità di iscrizione dei minori ai siti, magari con iscrizioni congiunte dei genitori supportate da documenti, e un controllo incrociato con gli uffici anagrafe (lo so che oggi potrebbe sembrare avveniristico ma gli strumenti ci sono, manca il coordinamento). Inoltre abolirei l'uso di avatar a favore di foto-tessera. Basterebbe comunque un documento elettronico da utilizzare nei circuiti delle carte di credito.
Molti potrebbero obiettare adducendo la perdita o la limitazione della libertà del web, ma in realtà io la vedo come una tranquillità maggiore e di conseguenza una maggiore libertà.
Per il momento dobbiamo puntare sulla formazione di un popolo web osservante della netiquette, sul ritorno di spazi di aggregazione in presenza per contrastare e limitare gli spazi digitali (che tra l'altro "impigriscono"). Aggiungiamo una formazione parentale e corsi di aggiornamento per "seguire" l'evoluzione tecnologica. E l'uso d software "filtranti" la navigazione non è da sottovalutare.
Per quanto riguarda poi i progettisti dei siti, non nascondiamoci dietro alle solite frasi del tipo "è impossibile controllare internet", oppure "ci sono i genitori che devono controllare", oppure ancora "i ragazzi di oggi sono più svegli di una volta". Non credo che siano più svegli, ma sollecitati più velocemente e quindi "apparentemente più adulti".
Non credo che le responsabilità si possano delegare.

nota: a seguito di una discussione sull'argomento con dei colleghi aggiungo che "la logica del denaro dovrebbe essere più pulita" e "il senso civico delle persone viene sempre più snaturato".